martedì 7 settembre 2010

Non ce la posso fare.

Non credo proprio. No no, non ce la faccio.
Mia mamma ha sempre avuto una sorta di repulsione nei confronti dei "musi lunghi", della maleducazione, delle brutte risposte. Forse è colpa sua, dell'educazione che mi ha dato, se oggi, dopo l'ennesima volta, mi sono accorta di quanto i tuoi comportamenti comprendano quelle caratteristiche.
In tutta la mattinata non hai mai avuto un sorriso per me. Mi eviti. Non mi parli. Ah giusto, perché non mi parli? Perché semplicemente non abbiamo più niente da dirci. Non mi interessa del moroso di quella, e della litigata di quello con quello. Non mi interessa proprio per niente.
Sei lunatica e permalosa. Ma non è mai stato un problema. Non sopporto i permalosi ed è probabilmente per questo che ne sono sempre stata circondata. Con te non si può scherzare, fare una battuta. La conseguenza di uno scherzo fatto a te, è un muso. Un comportamento infantile.
"Hey ma che hai?" "Niente." "Come niente?" "Ti ho detto che non ho niente."
L'ultima volta che abbiamo litigato, mi hai accusato di aver messo tutti contro di te. Prima renditi conto che ti sei offesa perché ho detto che una tua foto era molto carina. Io non ho messo nessuno contro di te, ho solo spiegato il motivo del litigio. Ognuno trae le proprie conclusioni, sai?
Tra 6 giorni inizia la scuola. Tu, sarai in classe con me. Tu, quella persona che io amavo! Ora invece, sei solo una persona che desidererei non aver MAI conosciuto.
Non ti chiederò nulla. Tanto meno verrò ad implorarti di perdonarmi. Non ho niente per cui chiedere perdono. Commentare una tua foto dicendo che è carina non mi sembra un modo per offenderti. Quel giorno, quanto ti ho chiesto scusa, perché avrei fatto di tutto per riaverti come amica, qualcosa si è spezzato, e non potrai più riparare. Mi hai accusato di non essere affidabile, e perchè? Solo perchè avevo chiesto a due amici se sapevano cosa ti avevo fatto.
Non sono solo stanca, ne va di mezzo anche la mia dignità e il mio orgoglio. Io ti ho implorato, te ne rendi conto? E ora, di nuovo, sei pronta a rovinarmi. Ma non questa volta sai? Non posso stare male per qualcuno che non mi merita neanche. Non perché sono una persona da meritare, ma perché io ti ho offerto tutto quello che avevo. Tutto. Amicizia, stima, fiducia, comprensione, qualsiasi cosa. Tu non te ne curi minimamente.
Dopo la giornata di oggi, quella a trarre le conclusioni sarò io. Se non dovessi vederti tutti i giorni per i prossimi 5 anni, non credo sarei qui a scervellarmi per trovare un modo di continuare con te.
Cara, il mondo non gira intorno a te. Un "deficiente" detto in modo scherzoso, non è un insulto. I punti a fine parola non mi spaventano. Un cuoricino scritto così perché bisogna scriverlo, non è confondibile con uno scritto col cuore, mi dispiace. Non sai mentire.
Spero tu ti accorga del tuo comportamento.
Ciò non toglie che la fiducia è come un vaso. Puoi aggiustarlo se si rompe, ma potrai sempre vedere la crepa.